Frustrata

Con il termine frustrazione s’intende lo stato psicologico derivante da un mancato o inibito bisogno da cause esterne o da cause endogene. Lo stato di frustrazione è quello in cui ci si viene a trovare quando si è bloccati o impediti nel soddisfacimento del proprio bisogno, blocchi o impedimenti possono essere ambientali, sociali o endogeni.

Cause ambientali: sono gli ostacoli dovuti all’ambiente fisico geografico che ci circonda Es.: l’assenza di ombra nel deserto è un ostacolo al suo attraversamento, lontananza di un luogo impedisce la sua frequentazione continua; il rumore, la sporcizia, il freddo, la cattiva illuminazione dell’ambiente di lavoro possono essere causa di frustrazione ambientale.

Cause sociali: più difficili da accettare delle precedenti, sono gli ostacoli dati dalle regole sociali, sia di interazione con i propri superiori in ambiente lavorativo, sia di iterazione tra minoranze etniche o religiose. Es.: Il capo ufficio che non si interessa delle nostre richieste, la situazione degli italiani sbarcati in America.

Cause endogene: sono le più difficili da accettare, sono dovute al conflitto tra due bisogni della persona. Es.: nell’adolescente il conflitto tra autonomia e protezione familiare.

wikipedia

j0426568 Freud ha spiegato la motivazione all’interno della sua teoria pulsionale, analizzando in che modo le pulsioni possono indirizzare il comportamento umano. Una pulsione è un costituente psichico geneticamente determinato che opera producendo uno stato di eccitazione, di tensione che spinge l’individuo all’attività. Il concetto di pulsione va differenziato da quello di istinto. Un istinto è la capacità o la necessità innata di reagire ad un determinato insieme di stimoli in maniera stereotipata o costante attraverso un comportamento notevolmente più complesso di quello che viene definito riflesso. Come un semplice riflesso, tuttavia, un istinto è messo in relazione ad un determinato stimolo ed è costituito da una eccitazione centrale alla quale segue una risposta motoria avente un corso determinato. Secondo Freud gli uomini sono influenzati, nel loro agire, da due istinti o pulsioni di base: la sopravvivenza/procreazione sessuale (Eros) e la morte/distruttività (Thanatos). Tutti gli istinti hanno un origine, uno scopo e un oggetto. L’origine si ritrova nell’attività biologica del corpo, nella dinamica dell’incremento ormonale, nella responsività dei tessuti agli ormoni, nel tasso di ormoni in circolo e nella sensibilità agli ormoni degli organi bersaglio. Questi meccanismi fisiologici di base generano una condizione di tensione, attivano una pulsione o spinta, creando uno stato funzionale che persona avverte come sgradevole. Lo scopo di ogni spinta è quello di riuscire a ridurre tale tensione. Gli individui devono trovare un bersaglio, un oggetto grazie al quale poter ridurre tale tensione, altrimenti insorgono insofferenza, infelicità e ansia. L’uomo non può soddisfare direttamente le sue pulsioni istintive perché nella realtà ci sono regole morali e sociali che glielo impediscono, per cui attiva dei meccanismi di difesa verso esse. L’uomo può “rimuovere” le pulsioni e, quindi, farle diventare inconsce, anche se così continuano comunque a determinare la condotta, o “sublimarle”, sostituendo l’oggetto della pulsione (ad esempio: il bambino succhia il pollice in sostituzione del capezzolo materno; oppure un soggetto adulto dà un calcio ad un oggetto sotto la spinta di una pulsione aggressiva, quando non può colpire il suo superiore, quindi agisce in risposta ad una frustrazione,ecc.). Secondo Freud, il meccanismo della sublimazione è fondamentale per il mantenimento del benessere dell’individuo, per la usa sopravvivenza e per lo sviluppo della civiltà. Spesso, i soggetti non sono consapevoli delle pulsioni alla base dei loro comportamenti e tendono ad interpretare la propria condotta come conseguenza di una motivazione più alta. La teoria della sublimazione risulta valida, non solo per la spiegazione di molti casi clinici, ma anche di molte condotte “normali”, come le scelte vocazionali e professionali, l’inclinazione verso specifici hobby, la formazione di rapporti di coppia, ecc.

Successivamente la teoria pulsionale freudiana è stata etichettata, da alcuni, come riduzionistica e autori, come Adler, hanno introdotto altre categorie pulsionali ritenendole preminenti (per esempio la pulsione di dominio e la sua traduzione comportamentale come ricerca del controllo o del potere) oppure hanno integrato nella dimensione inconscia non solo le pulsioni primarie ma anche modelli archetipici di orientamento nella persona, come nella teoria proposta dalla psicologia analitica di Jung. Altri ancora hanno ridimensionato la componente inconscia dello psichismo, trovando la spiegazione delle diverse condotte individuali prevalentemente a livello dell’Io. Tali modelli, ed in particolare quello della psicologia dell’Io, postulano quindi che la motivazione sia ampiamente determinata non tanto dalle pulsioni primarie quanto da elaborazioni consapevoli e razionali. Secondo la psicologia umanistica, anche il processo dell’esperienza è governato dalla tendenza intrinseca del “sistema organismo” verso l’autoattualizzazione; tale tendenza consiste nell’orientamento del sistema stesso verso la sua conservazione e il suo arricchimento.

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