Lo stile goth: perchè piace tanto?

Premessa importante: lo stile gotico non è decisamente il mio stile, ma lo trovo particolarmente interessante, come anche altri stili affini o contrari. Io sono un’amante delle mode, ma ne seguo davvero poche, mi piace mixare e ricreare senza essere dipendente da nulla, soltanto dalle mie idee. Quindi non badate al titolo che potrebbe sembrare polemico, perchè non è visto in questo modo, ma è molto più ingenuo di quello che pensate.

Definire un termine è un buon modo per iniziare un articolo, perchè non tutti sanno di cosa si sta parlando, quindi:

Cos’è il “Gotico“?

Il gotico è una fase della storia dell’arte occidentale che inizia all’incirca alla metà del XII secolo in Francia, per poi diffondersi in tutta l’Europa e termina, in alcune aree, anche oltre il XVI secolo, per lasciare il suo posto al linguaggio architettonico di ispirazione classica, recuperato nel Rinascimento italiano e da qui irradiatosi nel resto del continente a partire dal XV secolo. Quindi capimo bene, che non è assolutamente qualcosa di recente, ma quando ha iniziato a diventare  “stile” o “moda” in campo di abbigliamento, scarpe e accessori?

La moda gotica o moda goth, spesso in Italia impropriamente definita moda dark*, è un termine che sta ad indicare vari tipi di abbigliamento e di stili estetici che caratterizzano le diverse categorie del movimento gotico. La caratteristica che accomuna tutte le varie sottocategorie di moda goth è la tendenza ad usare il colore nero. Questo abbigliamento è stereotipato come dark, oscuro, a volte morboso, erotico o esageratamente enfatizzato, quasi camp. La tipica moda gotica include dettagli come lo smalto nero, i vestiti neri, borchie, croci, trucco e capelli neri, piercing e catene. In alcune categorie di moda gotica, buone quantità di accessori sono ispirati alla moda vittoriana.

Alcuni esempi di moda vittoriana

Questo stile porta con se, ovviamente, un background e un corollario di attinenze che possono essere musicali, letterarie e artistiche. Inoltre al suo interno, questo stile, ha delle differenze e per questo si vengono a creare un universo di altri stili uguali, ma diversi:

  • Gothic punk che ha una pregnanza fortemente musicale e ha come simbolo comunitario e conformistico la famosa “cresta”. I codici di abbigliamento usati per le donne, parte che interessa questo blog, sono calze e vestiti strappati, manette e borchie. Senza tralasciare il “chiodo” indispensabile per lo stile punk anni ’80. Per quanto rigurada le scarpe troviamo Anfibi o Stivaletti, (marchio prediletto Dr. Martens) magari in pelle nera e inserti in acciaio. Trucco? Indovinate un pò? Smokey Vissuti ovviamente neri!cats

  • Romantic goth che, invece della musica, sente la letteratura come fonte d’ispirazione. La musica è solitamente dominata da canti femminili con voci soavi e strumenti classici. La prima differenza con il Gothic Punk è la cura e la raffinatezza dell’abbigliamento, in particolare quello femminile, quasi dolce e sognante, idolo di questo stile è Sharon den Adel, cantante e stilista olandese. La donna è l’esaltazione della sensualità ed è curata nell’abbigliamento e nel make up. Per l’uomo, ci sono tre prototipi rilevanti nell’ambito di questa scena gothic: elegant goth, goth metal e vampire gothcats

  • Goth Esoteric è una moda che si ispira a tutto quel tipo di musica che è caratterizzato da atmosfere oscure, misteriose, horrorifiche con temi incentrati sul paranormale, e che, a volte, si rifanno a religioni neopagane come la wicca, o il culto delle streghe. La chiave è comunque la religione e Morticia Addams è il simbolo di questo stile.cats

  • Fetish goth, già dal termine si comprende che la sessualità è intrisa in questo stile ed in particolare il fetish e il BDSM, vi rimando ad altre fonti che potranno essere più dettagliate. Nell’abbigliamento prevalgono sicuramente capi in PVC, gomma, latex, tutti materiali che aderiscono come una seconda pelle. Il colore è quasi sempre nero, salvo per capi elaborati come corsetti, dove si possono trovare anche altri colori. Sono comuni accessori usati nel bondage, come frustini, flogger, manette, catene e lacci. Sono inoltre ricorrenti piercing e tatuaggi.cats

Ci sono infine altri tipi di stile gotico, ma meno diffusi in occidente.

Ho pensato fosse utile far conoscere un pò di questo stile, perchè molti sono un pò confusi da tutto questo “dark” quindi è bene fare le dovute distinzioni e vi chiedo di lasciare un commento allo stile che preferite, se lo preferite. E di arricchire la mia ricerca con altre fonti, vi ripeto, io non sono esperta.

Mi piace analizzare gli stili, perchè credo siano espressione dell’interiorità di una persona, o almeno di ciò che vuole mostrare al mondo. Perchè io penso che “seguire” uno stile è sinonimo di “conformarsi” ad esso. Nessuno è realmente “anticonformista” come pensa di esserlo.

Aggiunte:

*[“Dark” non è un termine improprio degli italiani.
all’interno della new wave e del post-punk è identificata la corrente della dark wave: a differenza dei gruppi new wave “base”, i ritmi più lenti e i testi a base di depressione e introspezione. Ergo chiamare un* fan dei Cure o dei Bauhaus “dark”, è assolutamente corretto.

Il gothic punk è una corrente davvero minoritaria e a livello musicale non ha prodotto niente di rilevante. Negli ’80s i punk sono man mano diventati, a seconda delle nazioni, skinheads, hc kids (tendenzialmente straight edge o anarco-punk), eccetera. Ma non gothic punk.] (fonte: lidalgirl)

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33 risposte a “Lo stile goth: perchè piace tanto?

  1. Sono stata da sempre affascinata dal gotico..mi piace proprio tanto,e per questo cerco un abbigliamento che rifletta questo mio piacere.In questo modo mi conformo si..ma ad uno stile che è totalmente diverso da quello dominante oggi. Ci sono persone che sono totalmente il mio opposto..e credono di sapere tutto,forse perchè a furia di preoccuparsi del loro aspetto,è successo che il troppo trucco gli è entrato nel cervello. Alcune menti sono talmente piene di stereotipi che se ti vedono sempre vestita di nero pensano che tu sia una persona triste..ehm..secondo me la tristezza è cercare la bellezza ad ogni costo,e doversi riempire la faccia di trucco per riuscire a farsi accettare,senza mostrarsi per quello che si è realmente! **

    • Credi che “riempirsi la faccia di trucco” serve a farsi accettare? e credi allo stesso tempo che “vestirsi di nero” di renda diversa dallo stile dominante? io credo che le due affermazioni possano combaciare perfettamente. Il seguire una “moda” come è il goth è CONFORMARSI a quel gruppo, il truccarsi, o come dici tu “riempirsi la faccia di trucco” è CONFORMARSI a un determinato stile (anche se nel trucco, come nel goth ci sono milioni di stili). Il vero anticonformista non è il goth…ASSOLUTAMENTE, perchè è colui che segue in ogni minimo dettaglio questa “moda”…dicevo. il vero anti-conformista è colui che non segue mode…e non parlo della sfilata recente di cavalli sia chiaro, ma di mode anche antiche. Un altra affermazione che trovo contradditoria è quando dici che “le persone sono piene di stereotipi [...] quando pensano che il nero sia triste” e poi dici che ” sporcarsi la faccia è farsi accettare”. Questo non ti sembra uno stereotipo? (Lo stereotipo è la visione semplificata e largamente condivisa su un luogo, un oggetto, un avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità. fonte-wiki)

    • certe discussioni tendono sempre a farmi sorridere..se prendiamo la natura come grande maestra, scopriamo che l’omologazione è una delle poche vie di sopravvivenza..nel regno animale ad esempio il non omologato,un leone albino o una volpe chiara , in quanto non “omologati” , non simili agli altri sono i primi a morire..il leone albino in quanto non regge il sole della savana la volpe chiara perchè si rende + visibile ad eventuali predatori e così via .questo perchè la selezione naturale ha portato avanti i caratteri + idonei ad un certo tipo di ambiente ecc ecc..nell uomo quindi cosa è successo? cosa è andato storto oltre alla sua evidente lotta interiore tra essere un comune animale e in quanto tale soggetto alle leggi naturali o l’essere un entità superiore ..un animale “troppo” intelligente?Ad un certo punto nella storia dell umanità ci si è resi conto di essere tutti così simili, e non solo nel vestiario,che era sorto i problema inverso..come selezionare? in natura è presto detto si seleziona il maschio che dimostra di saper creare il nido + bello e nella posizione migliore ..si seleziona l’esperienza ..ma quando i valori cambiano ad un ritmo vertiginoso come quello umano non è così semplice..i due “valori” seguiti in generale nella selezione umana oramai da tempo sono le possibilità economiche e l’esteriorità -non intesa a livello conscio come “che fico lo voglio” ma a livello inconscio come caratteristiche che permetteranno ai miei figli di avere il patrimonio genetico migliore-e le due cose spesso non combaciano..e buona parte della popolazione mondiale non ha nessuna delle 2 caratteristiche ..questo problema di base a mio avviso ha creato tante cose e avuto talmente tante ripercussioni sui campi più vari che parlandone ci vorrebbe un libro x spiegarne la metà ..gli individui che non avevano nessuna delle caratteristiche idonee alla cacca di sistema in cui ci siamo ficcati hanno dovuto specializzarsi in altro..c’è un motivo per cui certe “mode “diventano rivoluzionarie e basta guardare da dove partono per capire che il discorso sopra funziona ..il vestiario quindi, così come i gusti musicali, la letteratura ecc sono diventati modi x distinguersi dalla massa e specializzarsi in qual cosa di diverso pur essendo magari carenti in risorse economiche e beltade ..il problema sorto subito dopo era che se qualcosa funziona a livello dell’ individuo anche altri inevitabilmente finiscono per adottarlo creando l’odioso flusso che guida ,sopratutto la moda , da anni a cercare sempre qualcosa di +, qualcosa di nuovo ..magari brutto, terribile, difficile da portare, immettibile MA nuovo.Ed eccoci arrivati al motivo per cui dicevo che leggendo certe discussioni sorrido: nessuno che segua per un qualsiasi motivo(gusto, affinità intellettuale..ecc..) una moda, un filone intellettuale ecc può dirsi esente da omologazione..anzi, dirò di +, se la suddetta moda, filone ecc..è una di quelle non adottate dalle masse, allo stato attuale delle cose ,quella persona è caduta nella trappola omologante forse + della persona che non ha cercato di distinguersi dalla massa in modi + o meno appariscenti ..io per prima pur essendo cosciente di tutto questo non sono affatto esente da omologazione …x dirla con una massima “gli unici veramente liberi sono coloro che non conoscono il significato della parola libertà” ..tutto questo x dire che omologazione o no..non c’è niente di male nell’essere omologati anche se oggi è controtendenza ed è davvero, davvero praticamente impossibile ,oltre che che distruttivo se lo si fa nei modi sbagliati, non esserlo ..la non omologazione sta solo nella mente .una mente che non si omologa cresce , cambia e nel suo piccolo è sempre geniale indipendentemente da cosa indossa il corpo che la custodisce ..detto questo , passando alla questione trucco, non vedo perchè vederlo come qualcosa di negativo interpretando il termine letterale a cui è stato erroneamente connesso ..il trucco fa parte del vestiario e in quanto tale va giudicato come sopra ..personalmente la fase del trucco è per me essenziale..consista anche solo in una passata di rimmel e crema idratante …mi ritengo un esteta in quanto sono profondamente convinta che bellezza interiore ed esteriore siano intimamente connesse (come sotto così sopra) prendersi cura della propria bellezza esteriore non per mascherare quindi i propri difetti partendo quindi dal presupposto sbagliato e negativo di averli, ma x esaltare le proprie qualità è pari per me al nutrimento che si da alla propria mente con un buon libro …esaltare la propria bellezza tramite il trucco non è quindi da confondere con la volgare volontà di mascherare o appunto “truccare” la realtà ma deve essere visto, come lo era nell’antichità , come il prendersi cura del tempio (il corpo) che custodisce qualcosa di ben + prezioso (mente , anima chiamatela come + vi aggrada) ..ogni “difetto “esteriore è quindi connesso ad una pecca interiore e lavorarci su sia esteriormente che interiormente non è affatto deprecabile ..anzi.Cercare la bellezza ad ogni costo? no, il concetto è vedere la bellezza ovunque apprezzare quello che di bello ci circonda è un modo x onorarlo e per citare kafka “Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza, non diventerà mai vecchio.”ma non a causa di un negativo complesso di peter pan che ci porterebbe a restare ,nell’intimo ,bambini.. ma soli, abbandonati ma nel senso di coltivare il bambino interiore che è in noi la parte di noi che ama in maniera pura perchè” l’amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita verso tutte le altezze e tutte le profondità” ed è intrinsecamente “BELLO”.

  2. sono stefania..ci conosciamo di persona..beh parecchie volte hai detto che vestirsi o truccarsi di nero equivale a tristezza! ti sbagli! e questo è uno stereotipo..Ad oggi,secondo il mio parere,e dico secondo il MIO parere (quello che dico non è oro colato) essere OUT è andare controcorrente.E lo dico perchè sono anni che in qualche modo vengo pure vista male e additata anche peggio per il solo fatto che sono un pò scompigliata. Non è che io vivo la mia vita preoccupandomi di essere anticonformista..sia chiaro. In che modo “sporcarsi la faccia” sarebbe uno stereotipo? ovviamente se tu mi dici che io o quelli come me sono la tristezza..ti rispondo che per me la tristezza è altro..poi se si vogliono sentire solo i complimenti..libera! libera tu di essere te stessa..e liberi gli altri di essere se stessi. (Ah io sono una persona educata..non è che perchè io dico una cosa contro di te allora divento maleducata)

    • Io non ho detto che tu sia maleducata. Non so se tu sia anche colei che mi ha mandato due mail oggi (di insulti), se sì allora potresti esserlo :D io non ho detto che tu sia triste o che io ti veda male perchè sei “scombinata” a dire il vero non penso neppure che tu lo sia… Non ricordo proprio di averti detto che tu sia triste. Comunque concordo con il commento di Rhua, è stata molto esaustiva. Io ho dato una lettura personale, storica di un movimento modaiolo e penso di essere stata abbastanza chiara. Truccarsi (o con tue parole ” sporcarsi la faccia”) è triste? curare la propria pelle con prodotti bio, non testati su animali, non dannosi all’ambiente o all’uomo è triste? Migliorarsi è triste? la pensiamo evidentemente diversamente. Ma non per questo io penso male di te, anzi, come dicevo anche nel post, sarei contenta di avere altre fonti e argomenti di discussione perchè è uno stile che mi intriga molto. Felicissima di avere un tuo commento sul mio blog Stefy :)

  3. anche per me Rhua ha detto cose giuste! a me non piace la parola Anticonformista.. non dico che truccarsi è triste (anche se io quando mi trucco so triste :) ),soprattutto se serve per sentirsi in equilibrio..è male secondo me quando si abusa del trucco! e ne vedo tante di ragazze che esagerano :) tipo quelle che non escono di casa se non sono truccate..
    magari qualche volta ci vediamo e mi fai un bel trucco goth!

  4. Cmq Riassumendo quello k dice RHua si può arrivare molto velocemente e può essere tutto riassuno in una conclusione:
    K 1 cosa conta ……………………………………..

  5. Avete mai pensato che magari una possa truccarsi o vestirsi in un certo modo semplicemente perché le piace farlo?
    Non per seguire una moda o l’altra, non per sentirsi bella o accettata, ma solo per piacere personale?
    A tutti piace ridere e scherzare, e un certo tipo di abbigliamento, come un certo tipo di make up, qualunque esso sia, non preclude a nessuno la possibilità di divertirsi.

    Dieci anni fa vestivo quasi total black, ma ciò non mi ha impedito di divertirmi lo stesso. Oggi sono più colorato, ma ciò non mi impedisce di essere una persona seria.

    In fondo, se ci pensiamo bene, l’abito spesso fa il monaco… ma solo fino a un certo punto.

    Ciao! :)

    • non è mai stato detto il contrario mi pare..x quanto riguarda la tua prima affermazione potrebbe portare ad un discorso + lungo di quello che ho fatto su quindi evito ;) ma invito a riflettere sul “perchè le piace farlo?”

  6. Mi permetto un paio di precisazioni:

    “Dark” non è un termine improprio degli italiani.
    all’interno della new wave e del post-punk è identificata la corrente della dark wave: a differenza dei gruppi new wave “base”, i ritmi più lenti e i testi a base di depressione e introspezione. Ergo chiamare un* fan dei Cure o dei Bauhaus “dark”, è assolutamente corretto.

    Il gothic punk è una corrente davvero minoritaria e a livello musicale non ha prodotto niente di rilevante. Negli ’80s i punk sono man mano diventati, a seconda delle nazioni, skinheads, hc kids (tendenzialmente straight edge o anarco-punk), eccetera. Ma non gothic punk.

    Per rispondere alla domanda che è il titolo del tuo post: tolte, come sempre, le persone che si adattano ad un’estetica solo perché in quel momento è un trend (quindi, come tutte le mode stagionali, ripulito e riadattato), la risposta è abbastanza semplice.
    Se ami un genere musicale o delle band in maniera viscerale o queste colpiscono fortemente il tuo sentire, amerai anche il loro immaginario e quindi l’estetica che li circonda… e vorrai farla tua. E’ successo a me da ragazzina per il punk e soprattutto l’hardcore, e fuori dal lavoro mi vesto ancora come quando avevo 16 anni. anzi, sono più “estrema” ora, con le maglie tagliate e i pezzi animalier.
    E’ chiaro che a ventisei anni sono perfettamente consapevole di seguire un’estetica ben precisa che è parte di una controcultura e quindi è più o meno conforme a qualcosa, seppure non al mainstream e cioè a quei modelli e quelle regole di stile che la società vorrebbe seguissi stante il fatto che ho passato l’adolescenza da un pezzo per affermare la mia femminilità.

      • Grazie, cmq ho assolutamente capito le tue motivazioni e le condivido, sebbene non sia il mio stile, ma capisco che quando ti piace ardentemente qualcosa vuoi mostrarlo e piacerti.

      • E’ un po’ più complesso del semplice mostrare una passione e piacersi, riguarda decisamente più un discorso di identità e riconoscimento, ecco. Mi riconosco in un’estetica/uno stile di vita e lo perseguo… Vale, ovviamente, per qualsiasi estetica e stile, sia quello “conforme” che le controculture.

      • E’ un po’ più complesso del semplice mostrare una passione e piacersi, riguarda decisamente più un discorso di identità e riconoscimento, ecco. Mi riconosco in un’estetica/uno stile di vita e lo perseguo… Vale, ovviamente, per qualsiasi estetica e stile, sia quello “conforme” che le controculture.

  7. Non entro nel merito delle varie discussioni…ma il gotico mi piace a tratti…non mi ci vedrei mai, ma è particolare vedere persone vestite/truccate in questo modo!

  8. chi non capisce questo post e lo commenta in maniera sgradevole e maleducata credo abbia una piccola vista del mondo in generale!!! amo chi sa mostrarsi, uscendo dagli schemi rappresentando la sua vera natura!!!!

  9. Cosଠil fattore disperato chiamò il veterinario:
    beh… il suo cavallo ha un virus, deve prendere queste medicine per 3 giorni, dopo il terzo giorno vengo a controllare, se non si Sarà ripreso dovremo abbatterlo!

    Il porco lଠvicino ascoltò tutta la conversazione.

    Dopo il primo giorno di medicinali tutto era come prima! Il porco si avvicinò al cavallo e gli disse: forza amico, alzati! ma il cavallo non reagiva.

    Il secondo giorno la stessa cosa, il cavallo non reagiva.

    Dai amico, alzati, altrimenti dovrai morire! – lo avvisò il porco.

    Il terzo giorno gli diedero la medicina ma… niente!

    Il veterinario arrivo e disse: purtroppo non abbiamo scelta, dobbiamo abbatterlo perché ha un virus e potrebbe contagiare gli altri cavalli!

    Il porco sentendo questo, corse verso il cavallo per avvisarlo:
    daje vecchio mio, il veterinario è arrivato, forza, ora o mai più! Alzati subito, dai!!!

    Subito il cavallo diede un sussulto, si alzò e cominciò a correre!

    Miracolo!!! Dobbiamo festeggiare – gridò il fattore. Facciamo una festa! Ammazziamo il porco!

    Morale della storia: ???

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